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Custonaci

Custonaci, o Custunaci, secondo la dizione tramandata dai più antichi documenti e tuttora riflessa nella parlata popolare, da sempre indica un insieme di contrade rurali solo da un cinquantennio confluite a formare una città. La desinenza aci o akis (di derivazione sicana o greca) si riscontra in altri toponimi come Sparaci e Scuraci ed indica un oggetto appuntito. La radice del nome potrebbe avvicinarsi al termine Kustuni, ossia roccione ripido. Lo sviluppo urbanistico della città è legato al Santuario della Madonna di Custonaci; le controversie nel tempo sorte con Erice, portarono all’acquisizione dell’autonomia comunale il 3 dicembre 1948.

Custonaci è la città del marmo e si presenta come il primo bacino marmifero della Sicilia, il secondo in Italia e in Europa. Il paese è prossimo ad un’area di grande interesse naturalistico, la Riserva Naturale Orientata del Monte Cofano, con aspre baie marine incontaminate; essa è percorribile attraverso sentieri che offrono scorci panoramici di incomparabile bellezza. Nel suggestivo antro naturale della Grotta Mangiapane, a Scurati, usi, costumi e tradizioni della Sicilia dei primi del Novecento rivivono in occasione del Presepe Vivente (Natale) e del Museo Vivente (estate). Da non perdere, nel periodo estivo, i festeggiamenti in onore della Madonna di Custonaci, con lo sbarco a mare della copia di un veneratissimo quadro della Vergine, il cui originale del XV secolo è custodito nell’omonimo Santuario.

Il paesaggio di Custonaci sorprende il visitatore per la straordinaria bellezza dei panorami che si possono godere in base ai punti di osservazione.

Dal Belvedere dei Giardini Angelo Messina, adiacenti al Palazzo Municipio, si viene catturati dalla vista del Monte Erice a Sud per poi proseguire lo sguardo verso Nord, fino allo scenario che vede il Monte Cofano ergere maestoso sulla baia di Cornino. Rivolgendo lo sguardo verso il Santuario che sovrasta la città, a fare da cornice è il complesso montuoso dello Sparacio che risalta dei bianchi e geometrici tagli delle cave del Perlato di Sicilia che fanno assumere al paesaggio una particolare connotazione legata alla prevalente economia dei luoghi. Colori, scorci che al tramonto assumono effetti particolari dovuti alla colorazione delle rocce e della vegetazione che a valle si arricchisce della bellezza delle coltivazioni di olivo e vite.

 

Prodotti tipici del territorio:

  • Un settore importante nell'economia custonacese è sicuramente l'allevamento allo stato semibrado di bovini e ovini: infatti, sul territorio custonacese, è possibile gustare dell'ottima carne bovina e trovare dei buoni formaggi locali come la ricotta e il pecorino.

 

  • La gastronomia è quella tipica trapanese, nella quale ai sapori del mare si associano quelli della campagna: innanzitutto il couscous, di origine araba, a base di semola condita con brodo di pesce; spigole, saraghi, triglie e vari tipi di pesce, arrostiti, a ghiotta, fritti; tonno, anche in conserva sotto sale (tunnina), in ogni sua parte, comprese le uova (bottarga) e le interiora opportunamente trattate. Alla tradizionale cucina contadina appartengono i piatti dai forti sapori e dagli inconfondibili odori come la pasta con il pesto alla trapanese, i busiati, listelli di pasta attorcigliata, conditi con stufato di maiale, le cassatelle di ricotta in brodo, il capretto e l’agnello arrostiti con alloro e rosmarino o cotti in una densa salsa di pomodoro, sempre accompagnati dal buon vino locale. Tra i dolci sono tipiche le cassatelle fritte di ricotta, le spincie, la pignolata e la mandorlata.

 

  • Tipici dell'artigianato locale sono le cosidette "coffe" (borse), i "scupazzi" (scope impiegate per il forno a legna) e le "corde" (prevalentemente impiegate per stendere i panni); questi prodotti venivano realizzati mediante l'intreccio della "curina" ricavata dalla "giummarra" (palma nana). Grazie all'impiego di rami di olivastro che ne formano la struttura riempita poi da listelle ricavate dalle canne di bamboo venivano e vengono realizzate soprattutto, anzi esclusivamente dagli anziani, i "panara" cioè cesti di varia forma e dimensione muniti manico, ma anche senza.

 

Curiosità:

Custonaci è anche conosciuta come Città internazionale dei marmi per essere il secondo bacino marmifero d’Europa con circa 100 cave in attività, infatti questa zona è anche conosciuta come la “Riviera deli Marmi”. Questo tipo di roccia, qui viene estratta fin dal 500 ed è stata utilizzata per impreziosire opere architettoniche di grande prestigio, come La Basilica di San Pietro a Roma e le Cappelle Medicee di Firenze.

 

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