immagine sfondo header

Paceco

Paceco è oggi una graziosa cittadina rurale che offre ai visitatori una delle aree naturalistiche più attraenti d’Europa, tutelata dal WWF: la Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco, al cui interno è ospitato il Museo del Sale.

Fu fondata nel 1607 e prese il nome da Maria Pacheco, Marchesa di Villena, nipote del viceré spagnolo di Sicilia e moglie del principe Placido Fardella, signore di San Lorenzo, suo fondatore. Vennero così ripopolati i feudi e le terre del vicino borgo di Xitta, ormai abbandonato. Si suole credere che Paceco, dalla pianta urbanistica perfetta, fu squadrata dal monaco spagnolo Sabellos che aveva costruito i quartieri nuovi di Madrid. Il suo territorio fu tuttavia abitato già in età paleolitica e neolitica, come testimoniano reperti archeologici della zona e nello specifico i ritrovamenti negli antri rocciosi delle contrade Sciarrotta e Malummeri, ricchi di frammenti litici in selce e di reperti ceramici, riferibili alla cosiddetta cultura di Stentinello. 

Durante il periodo risorgimentale diversi cittadini pacecoti contribuirono al successo della spedizione dei Mille in Sicilia. Le due frazioni più importanti del comune di Paceco sono Dattilo, verso l'entroterra e distante circa 9 km dal capoluogo e Nubia, verso il mare, distante circa 4 km dal capoluogo.

 

Prodotti tipici del territorio:

 

Nei terreni limitrofi alle saline, scuri e argillosi, si coltiva l’AGLIO ROSSO, un bulbo dal sapore molto intenso, costituito mediamente da 12 bulbilli, con tuniche esterne bianche e interne di colore rosso. La produzione, localizzata nella contrada di Nubia, avviene secondo antiche tradizioni sia per la semina, da dicembre alla prima metà di febbraio, sia per la raccolta, nei primi di giugno, nelle ore fresche della notte o della mattina in modo che le foglie, essendo umide, consentano la confezione manuale di trecce, tradizionalmente formate da cento teste ciascuna. L’aglio rosso è un presidio Slow Food.

 

Pesto Pacecoto o alla Trapanese. L’aglio è l’ingrediente base del pesto trapanese, composto da pomodoro, aglio, basilico, mandorle: il tutto, pestato nel mortaio e mescolato con olio d’oliva, serve da condimento crudo per la pasta cull’agghia.

 

Altro prodotto tipico è il Melone Cartucciaru di Paceco, ovvero il melone giallo d’inverno, la cui denominazione indica una varietà che ha per caratteristica la lunga durata. Una prelibatezza unica al mondo che è possibile assaporare solo in questa zona d’Italia… e pensare che fino a pochi anni fa questa coltura era andata persa e viveva solo nella memoria dei pacecoti! Il Melone Cartucciaru di Paceco (Cucumis melo) è una varietà antica di melone che si coltiva sin dai tempi dell’antica Grecia. La semina del melone di Paceco si effettua a metà aprile in ambiente protetto, nei successivi mesi estivi le campagne di Paceco diventano dei quadri a cielo aperto, in cui il verde intenso della vegetazione fa da sfondo a pois gialli che altro non sono che i meloni maturi. Come l’aglio rosso, anche il Melone di Paceco rientra tra i presidi Slow Food Siciliani.

 

Il Sale Marino. All’interno della Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco, il sale marino viene ottenuto “artigianalmente” secondo il metodo della coltivazione. A differenza di quello industriale non viene lavato e pulito: subisce soltanto una sgretolatura in granelli più piccoli e una leggera asciugatura per evitare una eccessiva presenza di umidità. Il sale marino è naturale, ricco di iodio, fluoro, magnesio e potassio e si può quindi definire integrale.

 

Cannoli di Dattilo. Assolutamente da gustare sono gli squisiti ed enormi cannoli, prodotti a Dattilo, frazione di Paceco da cui dista nove chilometri circa. La cialda è impastata con aceto e olio di oliva, fritta nello strutto e spolverata di zucchero a velo senza risparmio. La frittura non lascia sapori, la scorza, croccante e sottile, è piena di piccole bolle. Alle estremità, dalle bocche generose, prorompe una ricotta grezza, condita con gocce di cioccolato nerissime, appena zuccherata e poco sapida.

 

Prodotti Caseari. Formaggi, tume, caciotte, pecorini e ricotta, preparati secondo metodi tradizionali da alcune aziende artigianali.

 

Curiosità:

Tra le curiosità legate al Comune di Paceco ricordiamo:

-          Un lontano successore del Principe Placido Fardella, fondatore di Paceco, il Marchese Vincenzo Fardella di Torrearsa, fu uno degli artefici dell’unità d’Italia, e nel 1870 divenne presidente del primo Senato del Regno;

-          La città ha dato i natali a Mino Blunda (XX secolo), autore di radiodrammi e testi teatrali, profondo conoscitore dell’anima siciliana;

-          A Paceco e nella frazione di Dattilo si tiene U’mmitu di San Giuseppe, un pranzo con oltre cento portate, offerto a tre persone, rappresentanti la Sacra Famiglia, davanti un altare. Nei giorni che precedono il 19 marzo si realizzano i pani simbolici e l’altare ricoperto di bianche lenzuola, sul quale si pongono tre grossi pani a forma di cucciddatu (ciambella), palma e vastuni (bastone), alludenti rispettivamente a Gesù, Maria e Giuseppe.

Photogallery

EVENTI SUL TERRITORIO

Nessun evento nelle vicinanze presente al momento




immagine onda blu